VILLA ADA SAVOIA
Il grande parco, adorno di numerosi edifici neoclassici ed eclettici quali il Tempio di Flora, la Villa Polissena, le Scuderie Reali, lo Chalet svizzero, la Torre Gotica è caratterizzato da boschi di lecci, querce da sughero, pinete e prati, secondo la tradizionale configurazione irregolare del giardino all’inglese. La vastità territoriale di Villa Ada, contraddistinta da una vegetazione rigogliosa, la graduale riqualificazione del suo patrimonio ambientale, attuata attraverso un attento recupero dell’assetto vegetativo originario e la ricostituzione della fauna, ne fanno un luogo ideale per passeggiate e jogging nella natura; alla fine degli anni novanta è stato attrezzato un nuovo accesso da via Panama, dove è possibile introdursi nella parte rimasta più integra dal punto di vista floreale e faunistico, passeggiando in una zona boschiva caratterizzata da estese macchie di pini, lecci, allori e castagni e popolata da scoiattoli, ricci, conigli selvatici, e ampie comunità di uccelli, che hanno trovato in questo parco il giusto habitat.
Dove si trova: Municipio II, quartiere Parioli
Epoca: XVIII - XX secolo
Estensione: 160 ettari
Ingressi: via Salaria 267 - 273 - 275, via di Ponte Salario, via di Monte Antenne, via Panama
La villa, conosciuta soprattutto come residenza dei Savoia, che la possedettero dal 1872 al 1878 e dal 1904 al 1946, comprende numerosi edifici di varia natura ed epoca: il Casale detto "La Finanziera", sul colle omonimo, attuale sede del WWF; il Fienile, adibito a centro ippico della società Cascianese; il Casale delle Cavalle Madri, così denominato per la sua destinazione, in epoca Savoia, a ricovero per le cavalle in procinto di partorire, provenienti dalle scuderie del Quirinale; la Villa Polissena, le Scuderie reali, la Villa Reale, il Casino Pallavicini, il Tempio di Flora, le Tribune, edifici ubicati lungo il muro di cinta a confine con la via Salaria e una serie di fabbriche legate a funzioni non solo rurali ma anche residenziali oggi di proprietà del Demanio dello Stato, di privati e del Comune.
L'attuale comprensorio della villa consta di 160 mq e corrisponde a un territorio di grande importanza storica, abitato sin dall'epoca romana. Sulla collina oggi in parte occupata dal Forte Antenne, prospettante la confluenza del Tevere con l'Aniene, era ubicata l'antica città di Antemnae (ante amnem = davanti al fiume), il cui nome diede origine all'attuale toponimo. La vasta zona del parco sulla sinistra della via Salaria, estesa proprio fino alla confluenza del Tevere con l'Aniene, era frazionata, ancora alla seconda metà del Settecento, in innumerevoli poderi e tenute, con vigne, boschi, seminativi e canneti, tra i quali emergevano casini nobili e giardini. La parziale unificazione di queste proprietà si deve al principe Luigi Pallavicini alla fine degli anni Ottanta del Settecento. Del progetto di sistemazione della villa fu incaricato l'architetto francese Auguste Chevalle de Saint-Hubert (1755-1798) che progettò, avvalendosi della collaborazione di Francesco Bettini (1737-post 1809), un parco adorno di quelle fabbriche da giardino tipiche del tempo.
Tra gli arredi del parco spicca per qualità architettonica il
coffee-house settecentesco presso il casino Pallavicini, meglio
conosciuto come il Tempio di Flora. La sua tipologia, con pronao e
facciata neoclassici, nasconde sul retro un corpo absidato, che riprende
il motivo del colonnato, affacciato su un sottostante invaso ad
anfiteatro con al centro una fontana in ghisa tardo-ottocentesca, frutto
di un rimaneggiamento in chiave romantica del luogo.
Nella pianta della Presidenza del Censo del 1839 buona parte della
tenuta già Pallavicini figura come proprietà dei Potenziani che nel 1872
la vendettero al re Vittorio Emanuele II di Savoia. Il sovrano,
intenzionato a trasformare la tenuta in residenza suburbana della
famiglia Savoia, a seguito del trasferimento della corte a Roma, nuova
capitale del regno, decise per un suo immediato ampliamento, con
l'acquisizione delle numerose vigne confinanti.
Grazie all'intervento del paesaggista Emilio Richter, Direttore delle
Ville e Parchi Reali, la proprietà venne trasformata, a partire dal
1874, in un parco rustico all'inglese. In soli sei anni furono inoltre
costruiti il Casino Nobile, oggi sede dell'Ambasciata della Repubblica
Araba d'Egitto, edifici residenziali, scuderie, vennero restaurati
antichi casali, contestualmente alla demolizione di numerosi edifici
rustici. Le tenute rurali vennero quindi trasformate in un grandioso
parco, popolato di piante esotiche e abbellito con piccole costruzioni
quali lo Chalet svizzero e la torre gotica.
Alla morte del re, nel 1878 la villa fu venduta al conte di origine
svizzera Tellfner, potente amministratore dei beni della casa reale, che
la chiamò Ada in onore della moglie. Dopo poco più di un ventennio, nel
1904, il complesso venne riacquistato dai Savoia, che avviarono nuovi
consistenti interventi di risistemazione. Negli anni 1941-42 venne
realizzato, nella zona s-w del parco a circa 350 metri dalla residenza
reale, un bunker antiaereo a pianta circolare per ospitare il re e la
sua famiglia.
Alla caduta della monarchia nel 1946, la parte della Villa che era
proprietà personale del re rimase ai suoi eredi, mentre quella proprietà
della Casa reale divenne patrimonio pubblico e dopo alcuni interventi
di sistemazione che la alterarono anche in modo improprio, nel 1957, è
entrata a far parte delle ville di pertinenza del Comune di Roma e
quindi liberamente accessibile. La parte privata è stata invece lasciata
in uno stato di abbandono pressoché totale e conserva ancora oggi molti
tracciati del vecchio impianto, tra cui quelli del giardino informale
settecentesco.
In questi ultimi anni si sono avuti alcuni significativi interventi di
restauro riguardanti il portale monumentale sulla via Salaria, l'annesso
casino-guardiania, il coffee-house (ora purtroppo in grave stato di
degrado) e la fontana in ghisa. A marzo del 2016, dopo il restauro a
cura dell'associazione Roma Sotterranea, è stato aperto al pubblico il bunker antiaereo visitabile su prenotazione (WEB)
Fotos deslumbrantes. Deixo o meu elogio
RispondiElimina.
Saudações cordiais
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Pensamentos e Devaneios Poéticos
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Lindo demais esse lugar! Quando morei na Itália, por uns tempos fiquei ali no Parioli. Lindo demais! beijos, tudo de bom,chica
RispondiEliminaUna villa molto bella, ci andavo a giocare a pallone dal centro di Roma con gli amici che abitavano li, non sono più entrato e, a vedere le foto è diventata sempre più bella e con servizi che il comune ha messo a disposizione della cittadinanza spero. Ciao Silvia e grazie di questo ricordo, ciao e buona giornata, un abbraccio Angelo.
RispondiEliminaInteressante ! Non conosco villa Ada, deve essere molto bella da visitare. Saluti.
RispondiEliminaRingrazio gli autori dei graditi commenti
RispondiEliminaBuongiorno Silvia un vero invito a venire a farci una bella camminata. In bici forse è meglio visto la vastità.
RispondiEliminaSilvia spero ne approfitto per goderti il risveglio della primavera
Ciao Silvia, come stai. Mi chiamo Rosana. Sono argentina, de mamma italiana, di Porto Recanati, Le Marche. Mio padre era figlio di sicigliani. Mi fa tanto piacere averti trovato. Le tue fotografie sono bellissime.
RispondiEliminaQuesto e il mio blog, Ti aspetto.
https://somosartesanosdelapalabra.blogspot.com/2022/03/desayunos-artesanos-volumen-ii.html
Che meraviglia di villa!In Italia abbiamo tante bellezze.
RispondiEliminaQue paseo más guapo conn tus fotos Silvia. El lugar es precioso. La primera y la última me encantan.
RispondiEliminaBuen fin de semana.
Un abrazo.
Grazie carissima, quanto mi piace leggerti e scoprire queste meraviglie!!!!
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