LE PAROLACCE
Spesso negli elaborati e nelle poesie in
vernacolo troviamo delle espressioni scurrili, anzi vere e proprie
parolacce, che potrebbero apparire offensive, derivanti dall’avita
tradizionalità linguistica della Roma dei Papi, in cui la popolazione
più semplice si esprimeva in un linguaggio italiano assai pesante.
Essi trascuravano di usare attributi
sinonimi e alternative concettuali, manifestando una semplicità
espressiva di utilizzo verbale che è tipica del bagaglio culturale della
popolazione della strada.
Spontaneità assoluta e totale mancanza di
inibizioni affidano all’espressione una particolare ricchezza, marcando
la sonorità della parola e, imprimendo alla stessa, un contesto più
simbolico.
Pertanto nel dialetto romanesco la
parolaccia, generalmente, non si riferisce al suo significato letterale,
ma assume un senso di praticità, accettato.
Così è normale che una madre che chiami
il figlio : ” a fijo de ‘na mignotta”, senza sentirsi minimamente
coinvolta in prima persona, affidi all’insulto un semplice rafforzativo
del richiamo.
ER CHIERICHETTO
Quanno ariveno ‘e feste commandate er paroco
de ‘sta diocesi fra ‘na parabbola e ‘na predica
fa venì er latte a ‘e ginocchia a tutti li fedeli
che se nun s’addormeneteno, poco ciamanca
Er chierichetto stufo pure lui de sta a sentì
tutti ‘sti sermoni der prete linguacciuto decide
de faje ‘no scherzetto. ‘N ber giorno de niscosto
fa ‘a pipi ner calice santo ar posto der vino
Er sacerdote, ‘gnaro, se fa sta bevuta e dopo
avè ‘nghiottito quer netare d’obbrobbrio nun
je vengheno più ‘e parole. Zagaja a mezza bocca
e ‘ntontito nun riesce a capì che s’è mannato giù
Nun je rimane che dà congedà ‘a gente che
de corsa s’è ammucchiata de fora dar sagrato
Prendeno ‘ngiro quer prete che tartaja felici de
essese resparambiati ‘sta gran rottura de cojoni
@Silvia De Angelis 2010
IL CHIERICHETTO (Traduzione)
Quando arrivano le feste comandate il parroco
di questa diocesi fra una parabola e una predica
fa annoiare tutti i fedeli
che se non si addormentano, poco vi manca
Il chierichetto stanco anche lui di ascoltare
tutti i sermoni del prete logorroico decide
di fargli uno scherzo. Un bel giorno di nascosto
fa la pipì nel calice santo al posto del vino
Il sacerdote, ignaro, beve e dopo
aver inghiottito quel nettare cattivo non
riesce più a parlare. Tartaglia malamente
e intontito non riesce a comprendere cosa ha inghiottito
Non gli rimane che congedare i fedeli che
Veloci si sono ammucchiati fuori del sagrato
Prendono in giro quel prete che tartaglia felici
di essersi risparmiati quella noiosa predica
Quando le prediche in chiesa annoiano a morte i fedeli, il minimo è aspettarsi qualcosa che punisca il prete privo d'intelletto. Spassosissima nel vernacolo romanesco che, apprezzo molto!
RispondiEliminaInteresting.
RispondiEliminaGostei de ler e tem padres que merecem mesmo um sustinho pra aprender a não falar tanta bobagem lá na frante.rs...beijos e só hoje conheci teu novo blog! chica
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