RIONE PARIONE



Il Rione Parione, R. VI, Roma, il nome del rione deriva da "pares" che in latino significa parete, muro, casa, ed è riferibile ad un muro di origini antiche, forse appartenente ad una recinzione che delimitava l'ordine dei gradini dello stadio di Domiziano e sembra che questo muro fosse di dimensioni enormi e che il popolo lo chiamasse "parietone", per significare una grande parete, ovvero un grande muro.

 Il rione Parione in epoca romana apparteneva alla IX Regio Augustea, denominata Circo Flaminio, che includeva anche lo Stadio di Domiziano, l'Odeon e il Teatro di Pompeo. Il rione nel Duecento assunse sia il nome di Parione che il nome di San Lorenzo in Damaso, per la presenza di questa basilica a piazza della Cancelleria. Il rione fu densamente popolato e nel Quattrocento insieme alla zona del Campo de Fiori trasformata in piazza ebbero insieme, le due zone,  una importanza di rilievo nella città di Roma

 

Furono edificate anche qui case e locande per ospitare i pellegrini che si recavano a San Pietro e divenne  anche piazza Navona, una zona di transito per i cortei papali, per i sovrani e gli ambasciatori. Venne aperta la via Florida che oggi è via degli Orefici, sulla quale erano concentrate le botteghe degli orafi, fu aperta la via del Pellegrino, che derivava il nome da una antica osteria nella quale si fermavano i pellegrini per rifocillarsi prima di recarsi in Vaticano.  Furono poi,  Papa Sisto V e Papa Alessandro VI che dotarono il rione di strade e palazzi, e residenze per i nobili. Dal Cinquecento nel Rione Parione si concentrò una intensa e fiorente attività commerciale, dopo che nel 1478 il grande mercato che prima era in Campidoglio venne spostato a piazza Navona. In questa piazza vi si insediarono le abitazioni dei notai, degli artisti, degli avvocati. Anche la vicina piazza chiamata Campo de Fiori divenne un centro commerciale e di accoglienza per i pellegrini, soprattutto dopo la pavimentazione voluta dai papi, e dopo la assegnazione di sedi stabili per le autorità pontificie.

 

 La piazza Navona, però, nonostante gli sforzi papali di aumentarne il livello sociale, con feste sontuose e grandiose,  rimase sempre una zona popolare. Papa Sisto V il grande urbanizzatore di Roma e definito anche il papa degli obelischi, volle costruire in questo rione nuove strade che facilitassero il transito dei numerosi devoti  che si recavano alle basiliche cristiane sia dentro che fuori Roma. Papa Paolo V, al soglio dal 1605 al 1621,  volle la costruzione della chiesa di Sant'Agnese in Agone, fece edificare l'oratorio dei Filippini, sistemò la piazza Navona avvalendosi del genio del Bernini facendo edificare la fontana dei Quattro Fiumi e collocandovi sopra l'obelisco Agonale.

 

 Il rione si popolò di palazzi e case basse, per arrivare al periodo nel Settecento, durante il quale si edificano altre case e chiese, arricchite da stucchi barocchi e sfarzosi. Durante il pontificato di Papa Pio IX si hanno palazzi funzionali per i laboratori artigiani, e sopraelevazioni sui palazzi già esistenti. Il rione mantiene il suo aspetto originario, di piccole vie e vicoli, di case addossate le une alle altre,  a parte l'apertura nell'Ottocento, dopo l'Unità d'Italia di corso Vittorio Emanuele II e di corso Rinascimento.(web)

 

Commenti

  1. Fotos muito interessantes que gostei de ver. O sabe e conhecer nunca ocupou lugar. Grato pela simpática partilha.
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    Cumprimentos poéticos e cordiais
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    Pensamentos e Devaneios Poéticos
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  2. Silvia alcuni luoghi li ho visitati mordi e fuggi, di notte con amici di periferia e al funerale di Giovanni Paolo. Sinceramente fa paura la città molto di più di un bosco infinito.
    Grazie delle foto di vicoli più a grandezza di uomo

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  3. Me encanta dar estos paseos contigo Silvia.
    Un abrazo

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  4. Que local fantástico, adorei percorrer através dos teus olhares.
    Lindas fotos, gostei especialmente da foto da fonte.
    Beijos e bom fim de semana

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