OBELISCO DELLA MINERVA PIAZZA SANTA MARIA SOPRA MINERVA

Obelisco della Minerva, a piazza Santa Maria sopra Minerva, Roma, nei pressi del Pantheon, è noto come il "obelisco del pulcin della Minerva" dove pulcin significa, porcino riferito all'elefante scolpito da Ercole Ferrara su disegno del Bernini che sembra più che un elefante un maialino. L'obelisco della Minerva, è di granito, è alto 5,47 metri,con il basamento è alto 12,89. Proviene dall'Egitto, dalla città di Sais sul delta del Nilo, fu eretto dal Faraone Aprie (589 - 570 a.C.). Fu ritrovato nel 1665 in un'area intorno alla chiesa di Santa Maria sopra Minerva, nel giardino del convento dei Domenicani presso Sant'Ignazio, e in ottimo stato di conservazione. L'obelisco è in granito rosso, con geroglifici sulle 4 facciate e poggia su un piccolo elefante il disegno è opera del Bernini, che per la dimensione e per la grassezza fu paragonato più ad un porcellino "er porcin della Minerva", divenuto nel tempo "il pulcin della Minerva". Anche se a me personalmente piace molto e non lo trovo cosi sproporzionato. Il disegno del gruppo era del Bernini, ma lo scultore fu Ercole Ferrara. Il lavoro venne commissionato da Papa Alessandro VII Chigi, e tra i vari progetti scelse questo forse perchè era stato regalato al Papa un elefante dal Re del Portogallo nel 1630, elefante che fu ospitato nel Giardino del Belvedere e che era anche molto amato dai romani. In un primo momento questo progetto del Bernini fu ostacolato dal Domenicano Padre Paglia che voleva che l'opera gli fosse affidata dato che l'obelisco era stato ritrovato nel suo convento, tantè che sembra che la posizione dell'elefante che porge le terga alla chiesa di Santa Maria sopra Minerva, simboleggi proprio tale divergenza. L'obelisco della Minerva ne ha un altro gemello che si trova ad Urbino, sul fusto vi sono iscrizioni egizie, ad Atum e Neith e relazioni con la città di Sais in Egitto. L'obelisco della Minerva si trova davanti alla chiesa di Santa Maria sopra Minerva costruita tra il 1280 e il 1300, da fra Sisto e fra Ristoro autori anche di Santa Maria Novella a Firenze. L'elefante disegnato dal Bernini, fu scolpito da Ercole Ferrata nel 1667, sul basamento tradotte ci sono le seguenti iscrizioni : "Chiunque tu sia che vedi l'obelisco le figure scolpite del sapiente Egitto trasportate dall'elefante, il più forte degli animali, sappi che è prova di robusta mente sostenere la solida sapienza", l'altra : "Alessandro VII, l'antico obelisco di Pallade Egizia venuto fuori dal suolo ed eretto nella piazza prospiciente il Tempio di Minerva è ora della Madre di Dio nell'anno 1667 dedicò alla divina sapienza". Si riteneva che in origine l'obelisco fosse stato dedicato ad Iside, la Pallade Egizia di cui era esistito nella zona del Pantheon il più grande tempio di Roma, oltre a un tempio dedicato a Minerva, entrambe le dee personificavano la "divina sapienza" assimilate nella cristianità alla Vergine Maria. Papa Alessandro VII Chigi, non potette presenziare alla inaugurazione dell'obelisco della Minerva, in quanto morì 3 settimane prima, il "pulcin della Minerva", l'Obelisco della Minerva fu inaugurato l' 11 Luglio 1667.

Fotografie Obelisco della Minerva Roma

obelisco della minerva piazza santa maria sopra minerva (obelischi di roma)

Obelisco della Minerva, piazza Santa Maria sopra Minerva, Roma, foto Anna Zelli

FOTO OBELISCO DELLA MINERVA ROMA

Obelisco della Minerva, piazza Santa Maria sopra Minerva, Roma, foto Anna Zelli

Obelisco della Minerva (Roma)

Obelisco della Minerva, piazza Santa Maria sopra Minerva, Roma, foto Anna Zelli

obelisco piazza della minerva a roma

Obelisco della Minerva, piazza Santa Maria sopra Minerva, Roma, foto Anna Zelli

elefantino obelisco della Minerva a Roma



 

Commenti

  1. Bela publicação. Gostei. O meu elogio.
    Páscoa Feliz

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  2. Si, è grassottello però non ho pensato al maialetto, più che altro ad un elefantino piccolo. Tanti Auguroni di Buona Pasqua a te.

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  3. Grazie sempre di queste preziose notizie storiche culturali di questa bella Roma, ciao Silvia buona serata, un abbraccio Angelo.

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  4. Ringrazio gli autori dei graditi commenti

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