RIONE REGOLA



Il Rione Regola , R. VII, Roma, faceva parte della Regio IX Augustea denominata Circus Flaminius,  si affaccia sul Tevere ed in epoca romana faceva parte della vasta pianura del Campo Marzio situata al di sotto del colle Campidoglio, era una zona paludosa, che venne bonificata alla fine del Medioevo, infatti il nome del rione deriva da "rena", "renula", sabbia sottile, che il Tevere depositava sul terreno durante le piene, e sempre  in epoca romana, si chiamavano "regolanti" gli abitanti di una zona che non avevano ancora una propria identità sociale. La vita del Rione Regola per secoli fu legata al fiume Tevere, si affaccia infatti sugli attuali lungotevere Cenci, lungotevere Tebaldi e lungotevere dei Vallati. In epoca romana nella regio della Regola  più o meno all'altezza di via Giulia, vi era lo stadio Trigarium, una sorta di ippodromo, nel quale si allenavano gli aurighi che guidavano la triga trainata da 3 cavalli e che probabilmente poi gareggiavano nel vicino Stadio di Domiziano a piazza Navona.  La zona era anche dotata di numerose abitazioni popolari (insulae) e portici, come testimoniato dai ritrovamenti al di sotto della chiesa di San Salvatore in Onda e di palazzo Farnese.

 Sempre in epoca romana, qui vi erano due strade importanti, una che collegava l'antico ponte Trionfale situato nei pressi del  monte Vaticano, più meno dove oggi c'è ponte Vittorio Emanuele II all'antico ponte Aurelio o ponte Sisto (scomparso, da non confondersi con l'attuale ponte Sisto), questa si chiamava "Tarentum" per la presenza presso ponte Sisto, di un tempio dedicato al culto di Proserpina ed un'altra strada che andava da ponte Elio, oggi ponte Sant'Angelo fino al Teatro di Marcello, un percorso che probabilmente ripercorreva, le attuali via del portico di Ottavia, via di Santa Maria del Pianto, via dei Giubbonari, Campo de Fiori,  svoltando sul lato di piazza Navona su via dei Banchi Vecchi,  e via del Banco di Santo Spirito.

 In questa zona vi era anche una parte della cinta muraria di Aureliano del 272, che partiva dall'attuale lungotevere dei Tebaldi, e che continuava al di là del Tevere verso il Gianicolo nella zona di Trastevere, sull'attuale lungotevere della Farnesina,  in modo che  in caso di attacco nemico, con delle catene si potesse creare un ulteriore difesa e sbarramento al nemico tra le due rive del fiume. Nel 1586, con Papa Sisto V, durante il periodo papale,  il rione  divenne VII regione con il nome di Arenule et Chacabariorum, da "chacabariis", "cacabera", calderai artigiani che fabbricavano pentole catini ed utensili da cucina in rame. 

 Oltre ai calderai, qui  che in epoca medioevale era il feudo dei Sabelli,  vi erano anche conciatori di pelli, oltre che di mucche e vitelli anche di pelli di cervo, da cui deriva il simbolo dello stemma del rione, e artigianato mercantile dedito alle attività fluviali. Sempre in questa zona vi erano anche conciatori, tintori, cordai, mugnai, macellai. Il rione Regola venne ufficialmente istituito nel 1743, da papa Benedetto XIV, e dopo l'unità d'Italia, con l'edificazione dei muraglioni di contenimento del Tevere, alla fine dell'Ottocento, il rione perse parte della sua antica fisionomia, specie nelle zone che affacciano sui lungotevere, scomparve la chiesa di Santa Maria in Chacabaris e parte della via delle Zoccolette,  venne aperta la via Arenula, che collega ponte Garibaldi con Largo Argentina, e scomparve il palazzo dei Centopreti.

 


Commenti

  1. Fotos e textos muito bem organizados e expostos. O meu aplauso e elogio.
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    Saudações cordiais … Feliz semana
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    Pensamentos e Devaneios Poéticos
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  2. Son stato tante volte a Roma, ho visto tante cose ma, alla fine, ho sempre la sensazione di aver ancora molto da vedere.

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  3. Ringrazio gli autori delle gradite osservazioni

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