MECENATE IL MUNIFICO PROTETTORE DI POETI E ARTISTI

 


Tra i più ascoltati consiglieri di Augusto, fu uno degli uomini più influenti di Roma e l’iniziatore della politica culturale per la celebrazione dell’impero da parte dei maggiori scrittori del tempo

Prezioso e fedelissimo collaboratore di Ottaviano Augusto, Mecenate rivestì un ruolo fondamentale nell’ambito della politica culturale del regime augusteo, agendo da tramite fra il princeps e i più grandi uomini di lettere della sua epoca. Egli non solo seppe riconoscere il valore di autori come Orazio, Virgilio e Properzio, ma li indirizzò verso forme di poesia ideologicamente impegnate che esaltassero gli ideali morali, civili e patriottici propugnati da Augusto. La sua azione di sostegno verso l’arte e la cultura fu così rilevante che il suo nome ha assunto il significato di «munifico protettore di poeti e artisti».



Gaio Mecenate, nato ad Arretium (Arezzo) nel 69 a.C., era un cavaliere romano discendente dalla nobile e antichissima famiglia etrusca dei Cilni. Non a caso, nel nono componimento del primo libro delle Odi, Orazio si rivolge a lui come a «Mecenate, discendente da regali antenati» e lo definsce «la mia protezione e il mio dolce decoro». Anche se non divenne mai senatore e ufficialmente non rivestì cariche pubbliche, il peso di Mecenate nella vita politica romana fu decisivo, per via dello stretto legame che lo univa al primo imperatore dell’Urbe.

Di qualche anno più anziano di Ottaviano, Mecenate lo sostenne fin dal principio della sua ascesa al potere, iniziata nel 44 a.C. all’indomani dell’assassinio di Giulio Cesare. Già nel 43-33 a.C., all’epoca del triunvirato di Ottaviano, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido, Mecenate svolse delicate missioni diplomatiche per conto dell’amico. In particolare, nel 40 a.C. combinò il matrimonio fra Ottaviano e Scribonia, imparentata con Sesto Pompeo, il figlio del grande antagonista di Cesare, Pompeo Magno. In questo modo il giovane triunviro si legava politicamente a una delle più importanti famiglie romane e otteneva l’appoggio di un potente capo militare quale Sesto Pompeo. Tuttavia, né l’unione matrimoniale né l’alleanza durarono a lungo. Ottaviano divorziò da Scribonia l’anno successivo, nello stesso giorno in cui la moglie dava alla luce Giulia, la sua unica discendente diretta.

Mecenate sventò una congiura ordita contro Ottaviano dal figlio di Marco Emilio Lepido

Tre anni più tardi Mecenate fu inviato a Taranto per siglare con Antonio un accordo che sanciva il rinnovo del triunvirato e prevedeva un reciproco sostegno militare, di cui Ottaviano si avvalse nel 36 a.C. per condurre una vittoriosa campagna militare contro Sesto Pompeo. Mentre il futuro imperatore combatteva in Sicilia, Mecenate rimase a Roma come suo rappresentante, senza ricoprire alcuna carica ufficiale, ma con poteri quasi illimitati. Egli ebbe modo di dare prova di abilità e fermezza anche nel 30 a.C., quando riuscì a sventare in gran segreto una congiura ordita contro Ottaviano da Marco Emilio Lepido il Giovane, figlio del triunviro, il quale fu arrestato, tenuto prigioniero ad Azio e infine condannato a morte.

Un raffinato bon vivant

Gli incarichi politici, tuttavia, non impedirono a Mecenate di dedicare parte del suo tempo ai passatempi che più amava: l’influente collaboratore di Augusto era ben noto ai contemporanei per il suo stile di vita raffinato, che evocava la magnificenza e i costumi ricercati dell’antica aristocrazia d’Etruria. Il suo trasporto per i piaceri più raffinati gli attirò le critiche di coloro che li consideravano segno di effeminata debolezza. Mecenate era così dedito al lusso che lo storico latino Gaio Velleio Patercolo lo decrisse «insonne nella vigilanza e nelle emergenze, lungimirante nell’agire, ma nei momenti di ritiro dagli affari più lussuoso ed effeminato di una donna». (WEB)



 

 

 

Commenti

  1. Flavio Almerighi
    L'ultimo degli Etruschi, un personaggio davvero di rilievo

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  2. Il connubio fra arte e politica ha radici molto lontane.

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  3. Non solo un "talent scout" ma anche un vero e proprio punto di congiunzione tra politica e cultura, capace anche di esaltare quei geni che più erano capaci, con la loro arte, di affiancare e sostenere il potere. Buona giornata a te.

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  4. Grazie agli autori dei graditi commenti, buon fine settimana

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  5. Me ha encantado conocer la ejemplarizante vida e historia de Cayo Mecenas, que ya quisiéramos hoy en día hubiera muchas personas como él, porque en el mundo de las artes y de las letras, iría todo mejor y se acabaría con la censura.
    También acabo de tener claro el porqué en España se le llama "Mecenas" a las personas que patrocinan las artes y las letras.
    gracias por tu buen hacer.
    Un abrazo, amiga Silvia.

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  6. Interesante publicación, el arte y la politica , gracias por compartirla. Un beso

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