LA GRANDEZZA DELLE SCULTURE DI FIDIA

 


Fidia visse nel periodo d’oro ateniese
, quando al comando c’era Pericle; sotto la sua protezione realizzò opere incredibili, come il Partenone e le sue decorazioni scultoree e i mitici colossi crisoelefantini (ossia realizzati in oro e avorio) dell’Atena Parthenos e dello Zeus di Olimpia, opera considerata una delle sette meraviglie del mondo antico.

Il suo nome nell’immaginario collettivo rimanda subito a un mito dell’arte avvolto da un’aura quasi magica, in quanto della sua esistenza si sa molto poco e le uniche informazioni in nostro possesso provengono da fonti letterarie. Il suo genio creativo lo impone come maestro insuperato dell’età classica greca: possiamo pensare a lui come un equivalente di ciò che Michelangelo è stato per il Rinascimento.

Gaspare Landi, Pericle ammira le opere di Fidia al Partenone, Olio su tela 1811-1813, ©Napoli, Museo Real Bosco di Capodimonte, Depositi

Il percorso espositivo

Il percoso si articola in 6 sezioni: Il ritratto di Fidia; L’età di Fidia; Il Partenone e l’Atena Parthenos; Fidia fuori da Atene; L’eredità di Fidia; Opus Phidiae: Fidia oltre la fine del mondo antico.

La prima sezione, Il ritratto di Fidia, presenta alcune reperti che ci avvicinano di più alla figura di questo artista, come la brocchetta di argilla a vernice nera (anni ‘30 del V secolo a.C) con incisa la scritta Pheidiou eimi (Sono di Fidia), suo oggetto personale, e due statuette in bronzo che rappresentano lun artigiano, identificato probabilmente con lo stesso Fidia. Intenso anche l’omaggio di Auguste Rodin all’artista greco: la sua Pallas au Parthénon (1896) ci mostra una testa di donna sormontata da un tempietto stilizzato con sei colonne doriche, a simboleggiare il Partenone di Atene.

La seconda sezione, L’età di Fidia presenta uno spaccato del contesto storico, politico e artistico di Atene agli inizi del V secolo a.C., e illustra le tappe della carriera dell’artista.

Gemma di Aspasios, Dalla collezione Rondinini, Diaspro rosso, Seconda metà del I secolo a.C., Roma, Museo Nazionale Romano, inv. 108684, “Su concessione del Ministero della cultura – Museo Nazionale Romano”

La terza sezione, Il Partenone e l’Atena Parthenos, punta i riflettori sul momento di massimo riconoscimento raggiunto da Fidia, ossia quando venne nominato da Pericle sovrintendente del cantiere del Partenone, di cui realizzò moltissimi degli apparati decorativi. La mostra è un evento di tale portata che si fregia di alcuni prestiti davvero straordinari, opere mai uscite prima d’ora dalle loro sedi museali, presenti proprio in questa sezione, come i due frammenti originali del fregio del Partenone (un soldato greco e un frammento dal fregio sud con giovane e bovino), concessi eccezionalmente dal Museo dell’Acropoli di Atene. A questi si aggiungono altri due frammenti originali con cavalieri e uomini barbati provenienti invece dal Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Ombre e luci della carriera dello scultore greco sono protagonisti della quarta sezione, Fidia fuori da Atene; si ripercorrono alcuni degli episodi più significativi della carriera di Fidia al di fuori dalla sua città natale, anche in senso negativo, come nella sua partecipazione al concorso bandito ad Efeso intorno al 440 a.C. per la realizzazione di una statua di Amazzone ferita, in cui fu clamorosamente sconfitto.

Testa di Atena Lemnia, Dalla collezione Palagi, Marmo pentelico, Tra I e II secolo d.C., Bologna, Museo Civico Archeologico, inv. G 1061 ©Bologna, Museo Civico Archeologico

Nella quinta sezione L’eredità di Fidia, si illustrano le tecniche usate dal maestro, in particolare quella crisoelefantina, che avrà un forte impatto sulle successive generazioni di artisti in Grecia e Magna Grecia.

L’ultima sezione, Opus Phidiae: Fidia oltre la fine del mondo antico si focalizza sulla fama e sul’influenza che l’opera d Fidia ha continuato ad avere nel tempo, specie negli artisti dell’età moderna, con un focus particolare su Canova e Thorvaldsen.

Scudo di Atena Parthenos cd. Stragford, Da Atene, Marmo pentelico, III secolo d.C., Londra, British Museum, inv. 1864,0220.18, ©The Trustees of the British Museum
Erma di Anacreonte, Da Roma, Trastevere Horti di Cesare, Marmo pentelico Età adrianea, Roma, Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Sezione III – Il Partenone e l’Atena Parthenos, ©Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

La grazia dei volti, la levigatezza dei corpi, l’incisività dei dettagli e dei panneggi: il mondo di Fidia è collegato a un cosmo di uomini e dei che hanno fatto grande il mondo classico, il cui centro pulsante era proprio la capitale della Grecia, Atene, città natale dello scultore, il cui simbolo resta ancora oggi il Partenone, il grandioso tempio realizzato proprio sotto la sua direzione.

Con un’arte pregna di filosofia e di equilibrio Fidia è riuscito a lasciare una traccia indelebile del suo operato, che è arrivata fino ai giorni nostri, arrivando a comunicare in modo universale la sua personale visione del mondo, attraverso figure che, malgrado di marmo, sembrano incarnare con naturalezza il palpito di vita reale dato dal sangue e dall’anima degli individui rappresentati.

«Nessuno supererà mai Fidia». (web)

Commenti

  1. Bela exposição e lindas esculturas ! Ótimo dia! beijos, chica

    RispondiElimina
  2. Aunque no se sepa mucho de ella, con lo que tu nos cuentas pienso que es suficiente para reconocer los méritos de esta artista que tan rico legado nos dejó.
    Magnífico trabajo, Silvia.
    Un abrazo.

    RispondiElimina
  3. Ringrazio gli autori dei graditi commenti

    RispondiElimina
  4. Um artigo fantástico em história e cultura.
    Belíssimas obras que vindas do passado, encantam no presente o olhar de quem as observa.
    Não conhecia esse Grande escultor.
    Beijos

    RispondiElimina
  5. Sono sempre molto interessanti i tuoi post.
    Buona giornata.

    RispondiElimina
  6. Buongiorno e grazie, letto tutto. Amante del periodo classico greco ho ripercorso con piacere il tuo scrivere.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari