LE STANZE DI SANT'IGNAZIO DI LOYOLA

 


Maestro del discernimento, monumento della Fede, fondatore di un ordine religioso, incredibile scrittore, santo-guerriero, profondo teologo, e tanto altro: questo è Sant’Ignazio di Loyola. Su lui innumerevoli pagine biografiche (tra mito e leggenda) sono state scritte. Sembra molte volte di leggere un romanzo avvincente, se guardiamo alla vita del famoso santo spagnolo, fondatore dell’Ordine dei Gesuiti: uno dei più importanti ordini religiosi del e nel mondo.

La sua vita affascina anche per le analogie - in molte occasioni - con il romanzo picaresco, un romanzo che tanto ricorda il Don Chisciotte di Cervantes, se vogliamo. Unica differenza: Ignazio non combatteva contro i mulini a vento e l’epilogo è assai diverso dal personaggio creato da Miguel de Cervantes. Ignazio di Loyola ha profondamente influenzato - grazie soprattutto al suo liber princeps, gli “Esercizi spirituali” - prima di tutto il cammino della Chiesa, ma anche il panorama letterario-religioso non solo del 1600 ma anche del mondo d’oggi. Sono rimasti famosi e fondamentali - per ogni persona che voglia intraprendere il cammino religioso - i suoi “Esercizi spirituali” che rappresentano la summa del discernimento vocazionale. Anche se - è necessario precisarlo - le pagine degli “Esercizi” ci aiutano anche nella vita “pratica” di ogni giorno. In estrema sintesi: Ignazio di Loyola, ossia l’arte di vivere.







E, la sua figura, è legata a una chiesa, in particolare. Si trova a Roma, e prende il nome di “Chiesa del Gesù”. La sua storia, come si è evoluta, i cambiamenti attuati rendono la famigerata chiesa dei gesuiti un polo d’arte nel centro di Roma, di grande spessore artistico e religioso. L’arte e la Fede si fondono. Piccola parentesi sulla storia della chiesa, doverosa. Fu lo stesso Sant’Ignazio, nel 1551, a commissionare all’architetto fiorentino Nanni di Baccio Biggio il disegno di una Chiesa per la Compagnia del Gesù, di cui era stato il fondatore. La pianta venne ridisegnata - successivamente - nel 1554 da Michelangelo, ma anche il suo progetto rimase sulla carta. Nel 1561, fu il cardinale Alessandro Farnese a fornire il finanziamento per la sua costruzione. Chiamò Jacopo Barozzi, meglio conosciuto come “Il Vignola”. Gli architetti gesuiti Giovanni Tristano e Giovanni de Rosis furono attivi collaboratori dei progetti interni e diressero l’attuale costruzione. Il disegno della facciata fatto dal Vignola, non soddisfò il Cardinale Alessandro Farnese: scelse, così, un progetto di Giacomo della Porta. La vera e propria costruzione della Chiesa avvenne nel 1568, e a concluderne l’esecuzione - dopo la morte del Vignola - fu Giacomo Della Porta. Era il 1575.





Le stanze di Sant’Ignazio

E, proprio in questa chiesa-scrigno vi è un tesoro nascosto, prezioso: le stanze di Sant’Ignazio. Le stanze si trovano all’ultimo piano della residenza costruita da sant’Ignazio e da Codacio tra il 1543 e il 1544. Quella casa, mal costruita, resistette fino al 1598, quando una disastrosa inondazione danneggiò le sue fondamenta. Le stanze, che tutt’ora si possono visitare, sono tutto ciò che resta di quel primo edificio. Il Padre Generale Acquaviva ottenne il patrocinio del Cardinale Odoardo Farnese, nipote del Cardinale Alessandro Farnese che aveva costruito la Chiesa del Gesù, per costruire l’attuale Casa Professa nel 1599. Un enorme palazzone, per poter accogliere i religiosi dell’ordine. Proprio in queste stanze, il padre fondatore dell’Ordine dei Gesuiti trascorse ben dodici anni, gli ultimi anni della sua vita. Queste mura accolsero i pensieri, le meditazioni, le preghiere, i dialoghi con Dio del santo spagnolo. Le camere di sant’Ignazio sono precedute da un corridoio con decorazione prospettica di Andrea Pozzo e affreschi del Borgognone: una perla barocca nascosta nel cuore di Roma. Nelle stanze sono conservati cimeli come ome lo scrittorio, l’armadio, le scarpe, il saio del santo spagnolo. Un tuffo nel passato per chiunque entri nelle stanze: possiamo immaginare il santo al suo scrittorio, concentrato nella preghiera, e intento a vergare le costituzioni dell’Ordine che furono redatte proprio fra quelle pareti.(Antonio Tarallo web)








Commenti

  1. Un luogo straordinario che merita di essere visitato non solo per le bellezze artistiche ma anche per comprendere l' importanza, nell' ambito della Chiesa e del Cattolicesimo, di un ordine religioso che, sicuramente, ha avuto un peso non indifferente sullo sviluppo della civiltà cattolica. Tra le altre cose è anche l' ordine dalle cui file proviene papa Francesco. Un salutone a te e e tanti auguri di Buona Pasqua.

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  2. Conosco la vita del santo ma nn immaginavo tanto splendore. Grazie delle foto e di osì precisa descrizione.
    Buona santa Pasqua

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  3. Ringrazio gli autori delle gradite osservazioni

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  4. Buongiorno Silvia buon giovedì Santo e buona santa Pasqua. Festa anche dolce come auguro che siano questi giorni per te. Spero di trovare un carion nel mio uovo, nel tuo?

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  5. Um artigo fantástico sobre a vida de Santo Inácio de Loyola.
    Preciosa a última foto.
    Uma Pascoa muito Feliz 🐣

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  6. Asoliutamente da visitare, grazie cara e i migliori auguri di buona Pasqua!

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  7. Interesante Silvia. Gracias
    Buen domingo de Pascua.
    Un abrazo.

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  8. Buona Pasquetta Silvia, tempo invernale da me. Montagna e pioggia battente da 3gg.
    Speriamo il resto di Aprile, Palermo 28 ma non li invidio

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  9. Tú no vas allí, pero yo vengo aquí.
    Un beso y buen fin de semana.

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