STORIA DELL'AVENTINO
L’Aventino è uno dei sette mitici colli di Roma.
Diverse ipotesi circondano l’origine del suo nome attuale. Una di loro afferma
che Aventino, re di Alba Longa e morto colpito da
un fulmine sulla collina, e che sarebbe stato sepolto qui.
In precedenza era designato “Mons Murcius”, a causa della presenza di mirti sul
suo terreno.
Sappiamo che nell’antichità la collina era inizialmente un quartiere
principalmente commerciale e frequentato dai viaggiatori. Sebbene situato
all’interno delle mura serviane del VI-IV secolo a.C., era al di fuori
del pomerio (il limite sacro della città di Roma).
La collina ha integrato il pomerio molto più tardi, ai tempi di Claudio (41-54
d.C.)
La costruzione del Tempio di Diana è attribuita al re Servio
Tullio (VI secolo a.C.), che la mappa marmorea della Forma
Urbis (inizi del III secolo d.C.) situa verso il centro della collina.
Era ispirata dal tempio di Artemide di Efeso.
All’inizio del
V secolo, i plebei si radunarono sulla collina nella loro
lotta contro i patrizi. Dopo la caduta de’ decemviri (che
sostituirono i consoli per affrontare la crisi) nel 449 a.C., riacquistarono i
diritti e la legge Lex Icilia gli diede la proprietà della
collina. Vi costruirono le loro case e nel tempo vennero eretti altri templi,
tra cui quello di Giunone Regina, di Minerva,
Sotto
l’Impero, i plebei si spostarono più a sud, verso il porto e dall’altra parte
del Tevere. Gli aristocratici si stabilirono qui, compresi i Vitelli, Traiano o
Adriano che vivevano lì.
Durante il sacco di Roma di Alarico nel 410 d.C., il distretto
fu completamente distrutto
Nel Medioevo furono erette le chiese di Santa Sabina, Santi Bonifacio e Alessio e Santa Prisca. Sul “piccolo Aventino” furono costruiti San Saba e Santa Balbina.
Un
monastero benedettino fu installato nel 939 e verso la fine
del XII secolo, i Templari divennero i suoi proprietari.
Questi monaci guerrieri, la cui missione iniziale era quella di assicurare il
percorso dei pellegrini in Terra Santa, combatterono lì musulmani. Dopo lo
sterminio dell’Ordine dei Templari, furono i Cavalieri di Rodi a
stabilirsi lì (ordine che in seguito fu ribattezzato Cavalieri di Malta).
La chiesa di Santa Sabina fu affidata a San Domenico, installando
lì un convento, ancora occupato dai domenicani.
La collina è stata sfruttata fin dal Medioevo per la sua posizione strategica,
controllando il passaggio del Ponte Santa Maria (il Ponte
Rotto di oggi). Quindi, sappiamo che a nord del monastero, i Crescenzi
probabilmente costruirono un forte intorno al X secolo. Nel XIII secolo, la
famiglia Savelli costruì un castello al posto. Le pareti sono visibili oggi
nel giardino degli aranci.
La collina è
associata a una leggenda legata ai Templari. Avevano un monastero lì nel XIII
secolo, e l’intera collina sarebbe stata per loro una grande nave sacra
destinata a navigare per la Terra Santa.
Piranesi, che nel XVIII secolo rimodellò notevolmente la collina intorno
a la Piazza dei Cavalieri di Malta, iscrisse in molte delle sue
creazioni simboli, riferimenti e codici che possono essere compresi solo dagli
addetti (web)
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