STORIA DELLA MERIDIANA DI AUGUSTO A CAMPO MARZIO



Un orologio di oltre 2000 anni fa, riguarda la storia della meridiana, in Campo Marzio.
 Tra le innumerevoli  opere pubbliche, realizzate nell’antica Roma, vi era anche un colossale orologio solare . Se ne occupò Mecenate, che si avvalse della collaborazione dell’ astronomo Fecondio Nomo. La zona prescelta Campo Marzio stava diventando un quartiere raffinato, e in grande espansione, in particolare la sua parte settentrionale , ovvero quella che attualmente si trova tra il Parlamento e San Lorenzo in Lucina . L’Holorogium Solarium Augusti , come venne chiamato , ebbe la sua inagurazione nell’anno 10 a.C.. A noi restano delle tracce significative, che ci permettono di fare una  narrazione precisa. Stiamo parlando di una meridiana orizzontale, estesa su una vasta area di 160 metri per 60, pavimentata in travertino sulla quale erano inserite delle parti in bronzo dette liste . Facevano da riferimento al quadrante solare, con le linee delle ore, dei giorni , dei mesi e la rosa dei venti con i nomi in greco . A fare da gnomone, cioè da braccio indicatore, che con la sua ombra segnava  le diverse ore del giorno era  un obelisco fatto venire apposta da Augusto come preda bellica , ovvero quello del Faraone Psammetico ). Quello che oggi si trova a Montecitorio poco distante dal luogo della meridiana , rappresenta il principale resto superstite , elemento originariamente dedicato al culto solare, di cui la città egiziana era il principale centro.   Augusto ne sottolineò l’importanza , con una dedica che si legge ancora  nel lato rivolto verso Montecitorio (soli donum dedit ) e ovviamente da quel grande propagandista che era, in ricordo della conquista del‘Egitto.

     Quanto alla collocazione attuale, risale al 1792, per volere di Pio VI, che ne indicava correttamente la funzione , chiamandolo horarium indicem .Tra una vicissitudine e l’altra, nel corso della storia, sembra che l’obelisco fosse stato abbattuto. Tornando  a tempi più recenti, risulta che lo stesso, alto 22 metri, arrivasse a misurarne  30, se si conta il basamento moderno in marmo bianco curato da Giovanni Antinori architetto di Pio VI ,e il globo sul vertice, con motivi araldici del Papa , riporta un foro, che nelle prime intenzioni avrebbe dovuto ripristinare la funzione di meridiana, cosa non avvenuta correttamente, a detta dei responsabili a causa del continuo transito di persone o carri ….!? 

 .Destino avverso a quanto pare comune alle meridiane per lo meno quelle antiche che si edificarono a Roma. La prima preda bellica venne portata a Roma , da Catania nell’263 A.C. ,ma questa essendo tarata per un'altra latitudine non funzionò  correttamente generando la facile ironia  dei quiriti di allora .Dopo la novità ,e la delusione, i romani tornarono a regolare le proprie giornate con l’osservazione del sole, e ascoltando la voce dell’ araldo dei consoli che annunciava il mezzogiorno tramite l’osservazione del sole rispetto a certi edifici. Nel’164 A.C. venne approntata una meridiana fatta apposta per l’ora di Roma durata cinque anni. Fu poi seguita da un orologio ad acqua per  i giorni coperti e la notte. Ma la naturale ritrosia e il conservatorismo degli antichi romani si scatenò sull’argomento anche perchè c’era qualcuno che osteggiava questi “ marchingegni “. Oggi, a parte l’obelisco, ampie porzioni si trovano ancora sotto terra, come dimostrato da sondaggi col geo-radar tra i 6 e gli 8 metri ,ma almeno una piccola porzione, è visibile ad occhio nudo, in un cortiletto di una casa in Via Campo Marzio, in cui si distinguono i segni e le scritte in bronzo con la menzione dei venti Elisei . (WEB)

Commenti

  1. Que imagem maravilhosa!
    Seu blog é lindo.
    Bjins
    CatiahoAlc./Reflexd'Alma
    entre sonhos e delírios

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