CAPPELLA SISTINA AI MUSEI VATICANI

 


Cappella Sistina, ai Musei Vaticani, Città del Vaticano, la cappella è dedicata alla vergine Assunta, ma l'affresco del Perugino che era sulla parete dell'altare a lei dedicato, venne poi sostituito dal Giudizio Universale di Michelangelo.  Da vedere della Cappella Sistina la magnifica volta di Michelangelo, il Giudizio Universale di Michelangelo e gli affreschi alle pareti laterali della cappella. Il palazzo che ospita la Cappella Sistina,  si trova all'angolo sud-ovest del nucleo medioevale del Palazzo Pontificio e prende il nome da Papa Sisto IV della Rovere, che lo fece ricostruire tra il 1477 e il 1480, si accede alla Cappella Sistina da una porticina secondaria aperta nella parete opposta all'altare, alla quale si arriva scendendo dalle Stanze di Raffaello o salendo dalle Sale della Collezione d'Arte Religiosa e Moderna. L'ingresso invece principale della Cappella Sistina immette sulla Sala Regia, una sorta di aula magna nella quale in passato il Papa riceveva in pubblico concistoro gli ambasciatori dei Re e dell'Imperatore. La Cappella Sistina è uno dei gioielli del Vaticano ed è uno dei migliori tesori artistici del mondo, fu creata nell'area più antica del Palazzo Pontificio, la cappella serviva alle funzioni private del Papa e successivamente venne utilizzata per il conclave, il momento in cui avviene per elezione dei cardinali la nomina del Papa, capo supremo della Chiesa. Il progetto di ristrutturazione della Cappella Sistina venne affidato da Papa Sisto IV all'architetto fiorentino Baccio Bontelli, fu eseguito da Giovannino De Dolci, su progetto del Vasari, mentre l'esecuzione fu realizzata tra il 1477 e il 1480 da Giovanni de Dolci. Lo scopo era di collocare qui la nuova cappella paolina e di provvedere alla difesa del Palazzo Pontificio, tantè che l'aspetto esterno dell'edificio è piuttosto massiccio e tozzo, merlato nella parte alta, e munito di un ballatoio per gli uomini di guardia, mentre all'interno l'edificio oltre alla cappella con l'enorme soffitto comprende un sotterraneo e un ammezzato. L'ammezzato oggi ospita le opere del museo dell'Arte Religiosa Moderna, ma un tempo vi era la sede degli uffici dei Magistri Ceremoniarum, i responsabili delle Cerimonie, che avevano anche compiti di segreteria, tra questi si ricorda Giovanni Buccardo che fu cerimoniere al tempo di Papa Alessandro VI Borgia. Nella cappella oltre al conclave si svolgono anche alcune funzioni pontificie. Nel 1483 la Cappella fu dedicata alla consacrazione dell'Assunta e successivamente prese il nome di Papa Sisto IV della Rovere.

 La Cappella è una grande aula non absidata rettangolare di circa 40,23 metri di lunghezza, 13,41 metri di profondità e alta 20,70 metri. La copertura è costituita da una volta a botte ribassata con voltine laterali di scarico in corrispondenza delle 12 finestre centinate che danno luce all'ambiente. La Cappella è divisa in due da un transetto di marmo sormontato da inferriate, che separa la zona del presbiterio, riservata al clero officiante,  dall'altra destinata ai fedeli, questa transenna venne arretrata nel '500 per ampliare la zona del presbiterio, ed in origine si innestava alla cantoria, entrambe sono adornate da delicati rilievi. La barriera divisoria è sormontata da putti, festoni, stemmi, scolpiti. Il Recinto dei cantori è opera di Mino da Fiesole e di altri scultori della seconda metà del Quattrocento. Il pavimento della Cappella Sistina, è a tarsie marmoree policrome. La decorazione delle pareti della cappella fu eseguita tra il 1481 e il 1483, e fu affidata ai migliori pittori del primo Rinascimento: Cosimo Rosselli, Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, e Pietro Perugino, coadiuvati dalle loro botteghe frequentate da artisti come il Pinturicchio. In seguito tra i decoratori si aggiunse Luca Signorelli. Nella facciata centrale della parete sud si trovano sulla destra dando le spalle al Giudizio Universale le storie di Mosè e sulla sinistra le storie del Cristo.

 Scene che nel loro insieme propongono uno spettacolare racconto per immagini delle Sacre Scritture, attraverso un simbolico collegamento tra i protagonisti del Vecchio e del Nuovo Testamento. In alto, ai lati delle 12 finestre che illuminano la cappella, campeggiano i ritratti dei primi 26 pontefici affrescati da Fra Diamante, Ghirlandaio, Botticelli, Rosselli. Sulle parti basse sono dipinti falsi cortinaggi, sui quali in occasione delle cerimonie ufficiali venivano applicati gli arazzi eseguiti su cartoni di Raffaello, oggi conservati nella Pinacoteca Vaticana. Sulla volta della cappella Sistina, inizialmente c'era un semplice cielo stellato dipinto da Pier Matteo d'Amelia. I primi lavori della decorazione originaria della cappella Sistina iniziarono nel 1481, sotto Papa Sisto IV, e terminarono nel 1482. La Cappella venne consacrata e dedicata all'Assunta nel 1483 dallo stesso Papa Sisto IV, vi erano i lavori del Perugino che aveva dipinto l'Assunta, ma andò poi distrutto, e i cicli delle storie di Mosè e del Cristo furono invece distrutti da Michelangelo per dipingere il Giudizio Universale. Si rimise mano alla Cappella Sistina nel 1506 con Papa Giulio II della Rovere, nipote di Papa Sisto IV, che incaricò Michelangelo di affrescare la volta le storie della Genesi. In un primo momento Michelangelo tentò di rifiutare l'incarico, anche per non distogliersi dalla sua amata scultura, alla fine si convinse e nel 1508 si immerse da solo alla realizzazione della grande opera, che fu solennemente inaugurata con una messa da Papa Giulio II nel 1512. Tutto l'affresco michelangiolesco si snoda su 1000 metri quadrati, in 336 figure che rappresentano l'umanità in attesa della venuta del Messia annunciata da Profeti e Sibille. Le storie sono racchiuse in una complessa struttura architettonica dipinta che si sovrappone alla volta reale. Nei riquadri centrali,  vediamo 9 episodi biblici delle Storie della Genesi, tra una scena e l'altra fanno mostra di sè gli Ignudi, personaggi maschili dipinti senza veli, che reggono corone di foglie di rovere, chiara allusione allo stemma del papa committente Papa Giulio II della Rovere. Nei 4 pennacchi della volta, sono raffigurate le storie delle miracolose salvazioni di Israele, anticipatrici dell'opera redentrice del Messia. Nelle vele e nelle lunette sono dipinti gli Antenati di Cristo. Una delle scene più famose è sicuramente quella della Creazione di Adamo, con il celebre tocco delle dita tra il Padre Eterno e il primo figlio Adamo, che riceve dal tocco lo spirito divino. Dopo 25 anni Michelangelo, tornò a lavorare nella cappella per affrescare la parete dietro l'altare, che in quel tempo era   decorata da opere del '400 che andarono distrutte. Il nuovo incarico gli fu conferito da Papa Clemente VII prima, e nel 1533 e da Papa Paolo III Farnese di nuovo a Michelangelo iniziò l'opera nell'estate del 1536, e dipinse 200 metri quadri di parete, con 391 figure in 5 anni. L'opera fu terminata nel 1541 ed era il Giudizio Universale. Capolavoro dell'arte di Michelangelo e della Pittura Italiana del Rinascimento. Opera drammatica che in se riflette la crisi dell'artista e la crisi della Chiesa colpita dalla Controriforma e dal Sacco di Roma del 1527. Al centro della straordinaria composizione si erge la maestosa figura del Cristo Giudice, accanto alla Vergine, circondato da un vortice di apostoli, santi, angeli, martiri, profeti, beati e dannati e demoni risorti. I volti sono in un atteggiamento ansioso, preoccupato, ed in alcuni casi terrorizzati e stravolti. Alcuni personaggi immortalati per sempre in un'espressione, un ruolo, un'azione. San Lorenzo con la graticola, San Bartolomeo con la sua pelle in mano, San Pietro che restituisce le chiavi alla Chiesa, Sant'Andrea che porta la croce, Caronte che traghetta in perpetuo i dannati agli inferi. Per vendetta Michelangelo ritrasse il cerimoniere del Papa, Biagio da Cesena, che aveva criticato la sua opera, nei panni del Re di Creta Minosse, giudice delle anime raffigurato con le orecchie d'asino e avvolto dalle spire di un serpente che gli morde i genitali. Il 31 ottobre del 1541, quando con vespri solenni il Giudizio Universale venne inaugurato, ci furono, come ci testimonia in Vasari lodi di stupore e di meraviglia in tutta Roma ma anche critiche e indignazione. Lo scandalo era dato dalle nudità, tanto che sotto Papa Pio IV, nel clima della Controriforma e del Concilio di Trento, furono ritenute insopportabili da vedere, e per questo venne incaricato Daniele da Volterra, di coprire le parti pubiche. E per fortuna, si evitò anche la ventilata idea di distruggere tutto l'affresco di Michelangelo, anche se alcuni nudi si ritrovarono ricoperti da braghe. L'ultimo restauro ha rivelato che il pittore "Braghettone" non si limitò solo a coprire le parti scoperte, ma anche a "correggere" alcune parti dell'opera di Michelangelo. Nel 1999 dopo un lungo restauro avviato dal 1984, la Cappella Sistina è oggi aperta al pubblico in tutta la sua bellezza e nel suo originale splendore. La pulitura da polvere, colle, e fumo ha permesso di riportare alla luce l'antico cromatismo, degli ignudi, solo a 17 è stato possibile togliere le braghe le altre sono rimaste coperte sia per l'impossibilità di toglierle sia per lasciare una testimonianza.


 

Commenti

  1. Capolavori incredibili lasciati da giganti dell'arte. Sempre bellissimi ed interessanti i tuoi post! Tantissimi auguri di buon Natale, liete Feste e sereno anno nuovo!

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  2. Muito linda essa capela.Maravilhosa! Seja um Natal maravilhoso pra ti e teus e tudo de bom para 2023! beijos, chica

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  3. Meraviglia pittorica!.. purtroppo in tanti sembrano venire quasi solo per notare braghe e toppe, e il relativo strascico di polemiche createsi all'epoca..

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  4. Adorei a publicação que muito gostei de ver, e ler. Quero deixar votos de um FELIZ E SANTO NATAL, extensivo à sua família e amigos
    .
    Poema de Natal: “” Jesus, é a luz, o caminho “”
    .
    Pensamentos e Devaneios Poéticos

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  5. Buongiorno Silvia è molto bello il tuo scrivere una città con mille sorprese, ma non dispiace la mia borgata tranquilla con tanta condivisione in modo particolare in queste feste.?
    Buona fine di questo anno di guerra e speriamo nel 2023 di pace

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  6. A obra final é do pincel e génio de Micelangelo, conforme explica.
    É pena que os trabalhos sobre os quais pintou se tenham perdido.
    A abundância de autores consagrados na época conduziu a essa inflação destruidora.
    A monumentalidade da obra merecia que todos a pudessem visitar.
    Abraço de amizade, Sílvia.
    Juvenal Nunes

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  7. Ciao, passo per augurarti buon fine ANNO
    Rackel

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  8. Buon Anno con abbraccio sincero.

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  9. Te hace soñar el arte de la capilla Sixtina, nunca olvidaré tanta belleza, cuanto ví guardo en mi corazón
    Un abrazo querida amiga

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