BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE

 



Nello stesso luogo in cui oggi sorge la basilica di S. Cecilia, vi era, nel II secolo, la casa di un certo Valeriano, promesso sposo a una fanciulla di nome Cecilia. Costei, che era cristiana, volle convertire alla sua religione Valeriano e il di lui fratello Tiburzio. Ma i tre furono scoperti; ai due fratelli venne tagliata la testa, a Cecilia fu riservata una sorte peggiore: fu chiusa nel bagno della sua casa e fu condannata a morire per soffocamento. Ma Cecilia non morì e l'imperatore Marco Aurelio ordinò di decapitarla; la colpirono tre volte con la spada, ma la Santa spirò dopo ben tre giorni, durante i quali dettò le sue ultime volontà. Cecilia fu seppellita nelle catacombe di S. Callisto sulla via Appia e la sua casa fu trasformata in chiesa.

Statua di Santa Cecilia Maderno
Statua di Santa Cecilia - Maderno


All'inizio del IX secolo l'edificio era in rovina e il papa Pasquale I (817-824) lo riedificò dalle fondamenta. Fu cura del pontefice riportare le spoglie della Santa nella nuova basilica. Da qui fu riesumata nel 1599; ne vide il corpo, sembra ancora intatto, lo scultore Stefano Maderno il quale lo immortalò scolpendo la splendida statua, carica di impressionante verismo, oggi posta sotto l'alzar maggiore.

Ciborio Basilica di Santa Cecilia
Il ciborio


Nel secolo XII furono aggiunti il portico e il bel campanile; nel 1283 furono eseguiti lavori di restauro e fu costruito lo splendido ciborio gotico da Arnolfo di Cambio. Nel 1293 Pietro Cavallini eseguì gli affreschi raffiguranti il «Giudizio universale» nel coro delle monache all'interno dell'annesso convento, oggi difficilmente visitatile a causa della clausura delle suore. La chiesa fu poi restaurata nel 1600 dal cardinale Sfondrati, nel 1725 dal cardinal Acquaviva e nel 1823 dal cardinal Pamphil.

Esterno Basilica di Santa Cecilia
L'esterno


L'ESTERNO


Alla chiesa si accede dal monumentale ingresso settecentesco, opera di Ferdinando Fuga, che immette nel grande giardino antistante l'ingresso. La facciata, pure del Fuga, è preceduta da un portico sostenuto dalle antiche colonne marmoree e granitiche sulle quali poggia un architrave del 1.100 elegantemente decorato. Sotto al portico si trovava originariamente il «càntaro» (bellissimo grosso vaso marmoreo con anse molto pronunciate) che ora è posto al centro del giardino.

Interno Basilica di Santa Cecilia
L'interno


L'INTERNO


L'interno basilicale, diviso in tre navate di cui quella centrale enorme, non ha più l'aspetto di un tempo: le colonne antiche che separano le navate sono state chiuse, nel secolo scorso, in massicci pilastri quadrati (per problemi di statica). Del ciborio e della statua del Maderno s'è già parlato; da notare nell'abside il grande mosaico dell'epoca di Pasquale I raffigurante il Redentore con i SS. Agata, Paolo, Pasquale Pietro, Valeriano e Cecilia.

Cappella del Bagno Basilica di Santa Cecilia
Cappella del bagno


Dopo la prima cappella di destra si entra in un breve corridoio, ornato dagli affreschi del Pomarancio e del belga Paolo BrilL, che conduce a una stanzetta identificata con «calidarium» (secondo la tradizione il bagno), probabilmente il locale termale dove Cecilia subì il martirio. Qui, su un piccolo altare, si trova un dipinto di Guido Reni: «Decapitazione della Santa» (1603); di fronte un'altra opera del Reni: i «SS. Cecilia e Valeriano».

Martirio di Santa Cecilia - Guido Reni
Martirio di Santa Cecilia - Guido Reni


Seguono altre due cappelle, la cappella dei Ponziani, con affreschi della scuola del Pinturicchio nella volta e di Antonio da Viterbo alle pareti; la cappella delle reliquie, progettata chi Luigi Vanvitelli. Da qui si accede alla cappella sepolcrale del cardinal Rampolla del Tindaro il quale fece architettare da Enrico Quattrini, nel 1929, questa curiosa tomba. E fu lo stesso Rampolla del Tindaro che incaricò Giovan Battista Giovenale nel 1899 di realizzare la cripta. In essa sono conservati diversi sarcofagi, tra cui quelli di Cecilia, Valeriano e Tiburzio. Da visitare i ruderi dell'antica casa romana, con i resti di pavimento a mosaico, silos per le granaglie, monili, statue e altro.(WEB)

Cappella Rampolla
Cappella Rampolla



Commenti

  1. Roma e suas lindas igrejas.Adorei ver essa!
    Lindo fim de semana! beijos, chica

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  2. Un autentico gioiello nel cuore di Roma. E' sicuramente uno dei luoghi che mi piace visitare e rivisitare quando passo da quelle parti. Buon inizio settimana a te

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  3. Que fascinante exploração da Basílica de Santa Cecília em Trastevere! A rica história de Santa Cecília, desde sua conversão até o martírio, é profundamente comovente e exemplifica a força da fé. A descrição da arquitetura, desde a entrada monumental até o interior dividido em naves, revela a beleza e a grandiosidade do espaço. O detalhe sobre a escultura de Stefano Maderno e os afrescos de Pietro Cavallini destaca o talento artístico que embeleza o local, tornando-o não apenas um ponto de peregrinação, mas também um importante centro cultural. As menções às capelas e às relíquias são um convite para entender ainda mais a história que permeia cada canto. Obrigada por compartilhar essa rica narrativa sobre um lugar tão significativo!

    EIJOS EM SEU 💗
    🐾

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  4. Estupendas fotos. Precioso interior. Gracias
    Buen otoño.
    Un abrazo.

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  5. Hola, amiga Silvia. Me alegro mucho de tu vuelta y espero de que te lo hayas pasado muy bien.
    Por esta exquisita y exhaustiva entrada, que es para enmarcarla, veo que vuelves con las fuerzas renovadas.
    Me ha encantado tanto la basílica, como el texto con que acompañas todas la fotografías, y me ha sorprendido mucho la crueldad de Marco Aurelio con estos, hoy, mártires cristianos.
    Un fuerte abrazo.

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  6. Uma Basílica maravilhosa, quer no interior, quer no exterior e pela história de Santa Cecília que ela encerra.
    Lindas fotos com um excelente texto explicativo a acompanhar.
    Abraços

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